TECNOLOGIE DI CONVERSIONE TERMOCHIMICA
COMBUSTIONE DIRETTA |
E' la tecnica che, per molto tempo, ha rappresentato l'unico mezzo per produrre calore ad uso industriale e domestico. Dal punto di vista termodinamico si tratta di un processo di conversione dell'energia chimica del combustibile (biomassa) in calore. Affiche' la combustione abbia un buon rendimento sono necessari il riscaldamento preliminare della biomassa ad alte temperature e l'essiccamento. In pratica, la combustione diretta consiste in una reazione chimica di ossidoriduzione esotermica, avente come reagenti un combustibile (biomassa), contenente gli elementi che subiscono ossidazione (carbonio e idrogeno) ed un comburente (tipicamente l'ossigeno contenuto nell'aria). La reazione, oltre a sviluppare calore, produce anidride carbonica (CO2) ed acqua (H2O). La combustione avviene generalmente in caldaie, dove il materiale viene processato a temperature dell'ordine dei (900÷1100)°C e dove avviene lo scambio di calore tra i gas di combustione ed i fluidi di processo (acqua, olio diatermico, etc.). Il calore prodotto dal processo di combustione diretta puo' essere usato:
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GASSIFICAZIONE |
Il processo consiste nella trasformazione di un combustibile solido o liquido (biomassa) in un combustibile gassoso; la trasformazione e' eseguita per reazione con aria, ossigeno, vapore (o loro miscele) in un ambiente ad elevata temperatura (900÷1000)°C. Il gas ottenuto e' chiamato syngas. Il syngas e' composto da azoto molecolare (N2), metano (CH4), idrogeno molecolare (H2), vapore acqueo (H2O), monossido di carbonio (CO) ed anidride carbonica (CO2), accompagnati da ceneri in sospensione e tracce di idrocarburi (C2H6). Il potere calorifico inferiore (PCI) del syngas va da 4 a 6 MJ/Nm3. Il syngas puo' essere utilizzato:
Impianti di gassificazione (a carbone di legna, torba etc.) sono noti fin dal 1800. I veicoli a gassificatore (o gasogeno) si diffusero durante la secoda guerra mondiale. Ma, dopo il 1950, la tecnica fu abbandonata per la non competitivita' con il petrolio. Attualmente questa tecnologia presenta ancora alcuni problemi, sia per il basso potere calorifico del gas ottenuto, sia per le impurita' in esso presenti (polveri, catrami e metalli pesanti). Inoltre, l'utilizzo del syngas, quale vettore energetico, e' piuttosto limitato per i costi dello stoccaggio e del trasporto. |
CARBONIZZAZIONE |
Questo processo consente la trasformazione delle molecole strutturate dei prodotti legnosi e cellulosici in un combustibile solido (carbone: carbone di legna o carbone vegetale), che possiede un contenuto energetico elevato (29 MJ/kg) e che presenta facilita' nello stoccaggio e nel trasporto. Il processo di carbonizzazione avviene mediante l'eliminazione dell'acqua e delle sostanze volatili della materia vegetale attraverso l'azione del calore e si svolge di solito nelle carbonaie, nelle quali si provoca una combustione lenta del legno per trasformarlo in carbone. Una carbonaia consiste in una catasta di legna a forma di cono, coperta di terra, con un canale centrale di sfogo (il camino). La carbonizzazione puo' avvenire anche all'aperto oppure in storte, ossia contenitori a forma di fiasco dal collo lungo e ritorto, che offrono una maggior resa in carbone. Il processo e' condotto in carenza di ossigeno a temperature di (500÷800)°C. |
PIROLISI |
Il processo di pirolisi consiste nella decomposizione termochimica di materiali organici (es: biomasse residuali provenienti da colture arboree o da industrie agroalimentari). La decomposizione avviene in totale assenza di ossigeno dall'esterno, tranne quello gia' presente eventualmente nella biomassa e richiede l'apporto di calore; le temperature operative sono elevate, tra 400°C e 800°C. Le reazioni chimiche che caratterizzano il processo di pirolisi sono molto complesse e garantiscono la produzione contemporanea di:
Le frazioni: solida, liquida e gassosa, ricavabili dal processo di pirolisi, dipendono oltre che dai parametri di reazione, anche dai metodi di pirolisi. Infatti, esistono diverse modalita' di esecuzione del processo pirolitico, distinguibili in:
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STEAM EXPLOSION (SE) |
La Steam Explosion e' un trattamento idrotermico che, dal punto di vista ambientale, rende piu' facile e meno severa la separazione delle tre frazioni (emicellulosa, cellulosa e lignina) costituenti i comuni substrati vegetali della materia organica a composizione lignocellulosica. Il processo avviene inserendo biomassa e vapore saturo ad alta pressione in un reattore, per riscaldare rapidamente la biomassa. Il materiale viene tenuto alla temperatura desiderata di (180-230)°C per un breve periodo (1-10 minuti), nel corso del quale l'emicellulosa viene idrolizzata e resa solubile. Alla fine di questo intervallo di tempo la pressione viene rapidamente riportata al valore atmosferico, ottenendo una decompressione esplosiva che sfibra ulteriormente la biomassa, rendendola pronta all'utilizzo nella produzione di bioetanolo mediante processi di idrolisi della cellulosa e fermentazione alcolica. Il processo SE risulta particolarmente interessante grazie al basso consumo energetico ed al fatto che non richiede l'utilizzo di particolari prodotti chimici. |