EOLICO OFFSHORE

Quale tecnologia utilizza?

L'eolico offshore utilizza la stessa tecnologia dell'eolico onshore. Infatti, le comuni turbine eoliche, adoperate negli impianti, sono del tipo a tripala ad asse orizzontale; si tratta pero' di turbine di grande taglia, che possono raggiungere i 7 MW di potenza.

Gli impianti eolici offshore, per la loro installazione e per il funzionamento, richiedono:

  • bassi fondali - la profondita' richiesta e' di (40 - 50) m;

  • una velocita' del vento superiore ai (7 - 8) m/s (brezza vivace, forza 4).

E' piu' costoso dell'eolico onshore?

Gli impianti eolici offshore, oltre ai fondali marini a cui devono essere ancorati gli aerogeneratori, necessitano di linee elettriche subacquee, essenziali per il trasporto dell'elettricita' sulla terraferma.

Questi elementi sono la causa principale dei maggiori costi richiesti per la realizzazione degli impianti in mare rispetto a quelli sulla terraferma. Ai costi di realizzazione si aggiungono anche quelli di manutenzione degli impianti, dovuti alla corrosione delle strutture ad opera delle acque marine.

Quale impatto provocano le Wind Farms offshore?


I problemi ambientali relativi al posizionamento offshore delle wind farms riguardano:

  • L'impatto visivo - questo tipo di impatto e' decisamente piu' limitato rispetto a quello associabile alle wind farms onshore. Infatti, l'eolico offshore puo' essere installato solo ad opportune distanze dalla costa.

  • La collisione delle navi con le turbine.

  • Lo sversamento di carburanti o di prodotti chimici in mare. Le soluzioni per limitare questo rischio prevedono:

    - l'utilizzo di sistemi di controllo della navigazione sulle imbarcazioni;

    - il divieto, per alcuni tipi di imbarcazioni, alla navigazione nell'area dell'impianto;

    - l'introduzione di sistemi di gestione del traffico marittimo;

    - la presenza di rimorchiatori nelle vicinanze dell'impianto;

    - l'addestramento degli equipaggi.

Gli effetti sulla fauna marina riguardano:

  • Il pericolo per gli uccelli migratori e per gli uccelli marini costituito dalle torri. I rischi sono associabili:

    - alle possibili collisioni;

    - alla perdita di habitat, a breve termine, durante la fase di cantiere;

    - alla perdita di habitat, a lungo termine, dovuta al disturbo provocato dalle turbine e dal traffico marino ed aereo durante le fasi di manutenzione;

    - effetto barriera lungo le rotte di migrazione.

  • L'impatto acustico - questo tipo di impatto provoca disturbo soprattutto agli animali marini. Il disturbo e' dovuto alla propagazione, sotto il livello del mare, del rumore generato durante le fasi di costruzione, di esercizio e di dismissione dell'impianto. Pertanto, risulta necessaria la collaborazione fra ingegneri e biologi, al fine di ottenere informazioni sempre piu' dettagliate sulle specie marine e sul loro habitat, come ad esempio conoscere la loro tolleranza al rumore in termini di decibel. La riduzione dell'impatto acustico e' ottenibile con l'utilizzo di materiali fonoassorbenti, con l'esecuzione progessiva dei lavori e recintando la zona interessata all'impianto durante la fase di installazione.

  • L'elettricita' prodotta dalle turbine e trasmessa attraverso i cavidotti sottomarini, anche a lunghe distanze - questa elettricita' genera campi elettromagnetici che potrebbero influenzare il comportamento di pesci, mammiferi marini, molluschi e crostacei.

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