UN PO' DI STORIA
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Il primo mulino a vento fornito di pale, antenato delle moderne turbine eoliche, si fa risalire al 2000 a.C., nell'antica Babilonia. Tuttavia, gia' qualche secolo prima i galeoni solcavano i mari utilizzando esclusivamente l'energia del vento. Risalgono al 644 d.C., nell'antica Persia, le prime testimonianze certe di mulini a vento realizzati con un'asse verticale. L'asse di questi mulini era dotato di alcuni bracci di sostegno che, montati radialmente, formavano delle pale rudimentali e permettevano al mulino di lavorare in maniera simile ad una “porta girevole”. Il vento investiva solo meta' della sezione verticale, a causa della presenza di un'apposita schermatura, realizzata da un muro fatto di mattoni. La rotazione dell'asse verticale metteva in funzione le macine per i cereali. In Europa, i mulini a vento apparvero nel Medioevo, al tempo delle crociate. La prima presenza di un mulino a vento, registrata su territorio francese, risale al 1100 d.C. Essa segno' un importante cambiamento strutturale rispetto al modello persiano, in quanto il movimento, non piu' verticale, avveniva su un asse orizzontale. Questi mulini a vento videro le loro applicazioni sia nel settore agricolo, per la macina dei cereali, sia nel settore idraulico, per il pompaggio delle acque nella bonifica dei terreni. Nel corso degli anni i mulini a vento hanno subito progressivamente notevoli evoluzioni, anche se il loro utilizzo ha riguardato principalmente il sollevamento dell'acqua. Si pensi ai classici mulini che gli olandesi, a partire dal 1350 ed ancora oggi, adoperano per il drenaggio delle paludi. La produzione di energia elettrica, attraverso la tecnologia eolica, si e' avuta alla fine del 1800. Nel 1887, il professore scozzese James Blyth, dell’Anderson College di Glasgow, riusci' a costruire la prima turbina proprio nel giardino della sua casa vacanze, a Marykirk. La formalizzazione di un brevetto si ebbe solo nel 1891. A cavallo delle due guerre mondiali, la Danimarca si e' distinta come uno dei paesi pionieri dell'eolico moderno. Infatti, per soddisfare gran parte del fabbisogno energetico nazionale furono utilizzati, in questo paese, aerogeneratori di media potenza (40-80 kW), posti nelle vicinanze di fattorie e villaggi. A partire dal secondo dopoguerra, l'avvento dei combustibili fossili e la loro utilizzazione su larga scala, a costi bassissimi, porto' ad un abbandono quasi definitivo delle macchine eoliche per la produzione di energia elettrica. Questo tipo di energia fu prodotto principalmente tramite impianti a vapore e con l'utilizzo di motori a combustione interna, che determinarono un brusco rallentamento nello sviluppo delle macchine eoliche. Nell'ultimo decennio, l'eolico ha registrato una nuova ripresa. La crisi energetica, l'aumento dei prezzi del petrolio, l'effetto serra e l'intenzione di ridurre le emissioni di CO2, per la salvaguardia dell'ambiente, hanno fatto rinascere l'interesse per tutte le fonti di energia rinnovabili, eolico compreso. |
UNA CURIOSITA' |